Transizioni – Testo Critico di Boris Brollo

Boris BROLLO

Curatore Sezione Ospiti

Il significato di Transizione per il Dizionario Treccani è: “Transiziòne: s. f. [dal lat. transitio-onis, der. di transire «passare»]. – 1. a. Passaggio da un modo di essere, o di vita, a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa.” In sostanza il passaggio da uno stato ad un altro. Read More

Nel processo della creatività ritengo che vi siano degli stadi di apprendimento e di conoscenza che vanno esprimendosi in maniera graduale, come per l’esercizio dello yoga. Credo inoltre che lo stesso avvenga per l’opera, o per l’elaborato creativo, una volta che ha vita propria e viene esposto. Ed esposto esso completa il circuito per tramite dello spettatore il quale ragiona per livelli di conoscenza e quindi sempre più l’opera assume carattere e individuale e generale in sé. Marcel Duchamp sosteneva che l’opera si completa sotto gli occhi dello spettatore. Questo processo del prodotto prima creato, poi esposto, si raffigura come processo individuale all’inizio e quindi collettivo in seguito. E così come l‘Eterno Ritorno di Nietsche nel ripetersi della vita per innumerevoli volte. In fondo il concetto dell’Eterno Ritorno è confortato da Freud là dove dice che siamo “coatti a ripetere”. Oggi l’Arte non è più linguaggio ontologico dedito a spiegare il mondo o le sue diverse visioni, e quindi ad assolvere un impegno universale nei confronti dell’Umanità. Neppure è concentrata su se stessa nel tentativo di spiegare la sua metafisica. Essa, oggi, è puro racconto del “autore”, sia esso pittore o scultore o che altro. Quindi ha perso la sua forza. Pertanto l’attenzione che vorrei porre su questa “sporca cinquina” di artisti da me proposti ha il senso di guardare alle possibilità dell’uso dei loro materiali in funzione espressiva del loro prodotto, della loro “opera”. Sappiamo che la Rivoluzione Impressionista è dovuta in gran parte alla scoperta del colore in tubetto, vero regista della pittura en plein air. L’olio nelle sue stesure piatte trova fissità nelle atmosfere metafisiche degli Interni Teoretici di Andrea Vizzini. Enzo Venezia dà struttura al suo segno futurista erigendolo in “colonne” come fa il fachiro indiano con la sua corda sospesa nell’aria. Melchiorre Napolitano con le sue materie cromatiche crea un paesaggio terroso, dove l’umano è assente, vicino alla realtà vulcanica della sua terra di origine. Lucio Afeltra nelle sue opere fatte di materiali diversi, foto, plexiglass o carta, lascia un segno potente, incisivo, a testimonianza della presenza umana. Infine, Carmine Calvanese prende in mano le sue visioni e con l’Intelligenza Artificiale, la famosa AI, le distorce affidandosi ad artifici virtuali dando loro nuova vita. Così come Giovanbattista De Angelis, pur usando anche lui l’AI, crea delle nuove forme “mentali” visive che possono sembrare allucinazioni, riprodotte usando materiali in uso alla NASA.

Curriculum Vitae

Nota di redazione
Il Professor Boris Brollo ha rivestito un ruolo determinante nel successo della prima edizione della Biennale. Il suo contributo ha permesso di espandere il bacino di provenienza degli artisti della sezione Ospiti, superando i confini provinciali e coinvolgendo l’intero territorio italiano. Inoltre, la selezione degli artisti da lui effettuata si è contraddistinta per la sua alta qualità; i professionisti invitati sono infatti figure di origini meridionali di riconosciuto prestigio e consolidata rilevanza nel panorama artistico e culturale nazionale.
Nonostante abbia lavorato a distanza, utilizzando schemi planimetrici, ha saputo garantire una collocazione ottimale delle opere, valorizzando adeguatamente tutti gli artisti della sezione e integrandoli in modo coerente sia all’interno della mostra complessiva che in relazione agli artisti delle altre due sezioni. In riconoscimento del suo significativo contributo, la Commissione Scientifica gli ha conferito una targa, di cui riportiamo l’immagine di seguito.

Boris Brollo – Curator Guest Section

The meaning “Transizione”in the Treccani dictionary is: “Transiziòne: s. f. [dal lat. transitio-onis, der. di transire «passare»]. – 1. a. Passaggio da un modo di essere, o di vita, a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa.” To put it simply, the passage from one state to another.

In the creative process I believe that stages of learning and knowledge evolve gradually, as in a Yoga exercise. I am convinced, moreover, that the same applies to a work of art, a created artfact; once the process is completed and put on display it assumes a life of its own. And once displayed the circuit is completed through eyes of the viewer, who reasons on different levels of consciousness, thus the work assumes an indentity – both individual and general – in itself. Marcel Duchamp claimed that a work reaches completion under the viewer’s gaze.

This process – the product created first, then displayed – individual at first and collective later. This is the meaning of Nietsche’s Eternal Return, life repeating itself ad infinitum. Indeed, Eternal Return is confirmed by Freud when he says we are “destined to repeat ourselves”. Today art is no longer an ontological language dedicated to explaining the world or different visions of the world, thereby accomplishing a universal commitment towards humanity.

Nor is it concentrated on itself in an attempt to explain its own transcendence. Art today is purely an account of the “author”, be he or she painter, sculptor or any other type of artist. In other words, artists have lost their power. Be that as it may, what I would like to propose here is this “gang of five” artists who have had the vision to look at using material as an expressive function of their production, their work.

We know that the Impressionist Revolution was due, to a great extent, to the discovery of color in tubes, the real driver of painting outdoors. The oil (paint) in its flat lines finds its place in a transcendental atmosphere of Andrea Vizzini’s “Theoretical Interiors”. Enzo Venezia gives structure to his futuristic signature through columns, like an Indian fakir with his rope suspended in the air. Melchiorre Napolitano with his chromatic materials creates an earthy landscape near the volcanic reality of his homeland in which the human element is absent. Lucio Afeltra’s works, made from different materials- photographs, plexiglass, paper- leave a strong mark, testiment to the human presence. Finally, Carmine Calvanese considers his visions with the help of Artificial Intellignce, the dreaded AI, and by means of virtual conjuring gives them new life. Just like Giovanbattista De Angelis, who also uses AI, creates new visual “mental” forms that may appear as hallucinations, produced using materials used by NASA.