Tradizione e innovazione nella Biennale di Cosenza
Giuseppe SIANO
Prima della presentazione della 1a Biennale d’arte promossa dall’Associazione Civitas Solis Cosenza, vorrei sottolineare con quanta determinazione e tenacia è stata perseguita e organizzata dalla presidente Stefania Maranzano e poi affidata per la Sezione Ospiti all’esperto Curatore di chiara fama Boris Brollo.
Ora s’impone a un teorico dell’arte, o critico d’arte di dover porre delle premesse teoriche sulla condizione in generale dell’arte e su ciò che si possa reputare oggi artistico senza incorrere in interminabili querelle. Il dovere m’impone ancora di rendere omaggio per nome e per conto della presidente per la vicinanza delle istituzioni che hanno sostenuto la manifestazione e che non hanno fatto mancare il loro sostegno; pertanto una menzione particolare va al Sindaco di Cosenza Franz Caruso e ad Antonietta Cozza, delegata alla Cultura.
Questa manifestazione d’arte contemporanea ha il proposito di radicarsi come un appuntamento a scadenza biennale a Cosenza e sarebbe un errore non continuare a dare sostegno e seguito a questa iniziativa, che ha nel suo concept l’intento di mettere a confronto artisti, in maggioranza giovani, della regione Calabria, e permettere che essi possano relazionarsi con altri artisti più affermati, anche per comprendere quali risoluzioni oggi offre il mercato dell’arte, in territori che non sono necessariamente quelli calabresi. Nei propositi vi è l’organizzazione in avvenire dibattiti e confronti per comprendere le difficoltà che tutti gli artisti e operatori nel campo dell’arte, giovani e meno giovani, affrontano o hanno dovuto affrontare dopo i propri studi per aver scelto un mestiere poco redditizio per la maggioranza di loro. Qui parlo di tutti, anche di quegli artisti che provengono da altre regioni. Sia io che il Curatore della Sezione Ospiti, Boris Brollo, siamo entrambi consapevoli dei sacrifici che affrontano gli artisti, specie per l’attuale carenza di committenti pubblici o privati. Eppure proprio tra questi ultimi sembra che ci siano sempre meno “illuminati” e che invece capiscono sempre più di finanza e sempre meno d’arte. Pochi si sono chiesti i motivi per i quali ci troviamo in questa situazione.
Curriculum vitae et studiorum
Testi critici sezione Maestri
Testi critici sezione Emergenti
Before the presentation of the 1st Biennale of Art promoted by the Civitas Solis Cosenza Association, I would like to emphasize the determination and tenacity with which it has been pursued and organized by President Stefania Maranzano, and then entrusted to the renowned curator Boris Brollo for the Guests Section.
It is now incumbent upon an art theorist or art critic to lay down theoretical premises concerning the general condition of art and what can be considered artistic today, without falling into endless disputes. I also feel obliged to pay tribute on behalf of the president for the support of the institutions that have backed the event and have consistently provided their assistance; therefore, a special mention goes to the Mayor of Cosenza, Franz Caruso, and to Antonietta Cozza, the Culture Delegate.
This contemporary art event aims to establish itself as a biennial appointment in Cosenza, and it would be a mistake not to continue supporting and following this initiative, which has at its concept the intention of bringing together predominantly young artists from the Calabria region, allowing them to engage with more established artists, also to understand what solutions the art market offers today, in areas that are not necessarily Calabrian. The intention is to organize future debates and discussions to understand the challenges that all artists and professionals in the field of art, both young and older, face or have had to face after their studies for choosing a profession that is often not very profitable for most of them. I refer to all artists, including those from other regions. Both the curator of the Guests Section, Boris Brollo, and I are fully aware of the sacrifices that artists make, especially given the current lack of public or private clients. Yet, it seems that among these clients there are increasingly fewer “enlightened” individuals who understand art and more who know about finance. Few have questioned the reasons why we find ourselves in this situation.